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Sammarinese

Giochi Storici

Dicembre 2016: Labyrinth, the Awekening, 2010 – ??; La guerra sotto il mare

Dic 1, 2016

 

   

      

 

 

 

 

L’espansione di Labyrinth e il nuovo libro di Valzania

 

 

 

 

PROVA SUL CAMPO

Prova sul campo rappresenta “la voce” dei soci A.S.G.S. in merito a vecchie e nuove simulazioni che il mercato dei board-wargames offre. Una serie di pagine dove poter trovare piccole recensioni e/o resoconti di partite sui board-wargames che vengono giocati dal gruppo.  Siamo sempre alla ricerca anche di collaboratori; se volete inviare articoli su giochi che amate e conoscete, contattate l’Amministratore.

 

GiCi58

Un interessante sito con recensioni: http://www.armchairgeneral.com/category/boardgame-reviews

 


 

GMT Games 

  

  

Introduzione

Da BGG:

Labyrinth: The Awakening, 2010 -? espande Labyrinth: la guerra al terrorismo, 2001 -?. Questa espansione inizia dove Labyrinth era terminato, con l’aggiunta di nuove regole e le carte per coprire gli ultimi cinque anni di storia. Sono state incluse sono nuove meccaniche per simulare le radici dei movimenti politici della primavera araba e le guerre civili che ne derivano. 

 

Componenti 

 

 

 

 

 

                   I materiali nella busta!  

 

Pedine/Counters

Un set di nuovi counters è inserita nel modulo; fra questi saltano subito all’occhio i 4 grandi quadrati che modificano in parte le zone Syria ed Iran oltre a crearne due nuove, cioè Mali e Nigeria; altri due grandi counters elencano la “nuova fine del turno”. Infine, nuovi counters per gli eventi, la reazione, l’Awakening, ecc.

Completano la dotazione 20 nuovi blocks, azzurri e neri che rappresentano la milizia controllata dagli USA.

 

Carte

120 le nuove carte di gioco che sono, naturalmente, il pezzo forte dell’espansione. Nuovi eventi, nuove immagini, nuovi personaggi che permettono di entrare nel vivo della storia recente in Medio Oriente. 

  

Tabelle

Tre le tabelle, piene fitte di dati ma chiare e coloratissime. In realtà quelle utilizzate sono due, perchè la terza riassume tutti gli Eventi delle nuove carte di gioco.

 

Regolamento

27 pagine di nuove regole, note del disegnatore, lista delle nuove carte. ecc. Gran bel libretto, tutto a colori e chiarissimo nell’esposizione degli argomenti.

 

 

 

Il sistema di gioco

La prima cosa da notare è che l’autore, Trevor Bender, definisce questa espansione come “la prima”, alla quale potrebbero seguirne altre! Bhè, intanto è una bella notizia, dato che Labyrinth è di certo un gran bel gioco; poi, per quanto mi riguarda benissimo, perchè aggiornamenti su questo tatro sono interessantissimi!

Diverse le nuove regole inserite nel modulo. La popular action, ricrea il maggior coinvolgimento di civili nell’opera di governo dei paesi interessati nel fenomeno “primavera araba”; la civil war, ricrea chiaramente la situazione di scontri civili in nazioni quali Libia, Siria, Iraq e Yemen. Infine, tutta una serie di piccoli aggiustamenti atti a caratterizzare il periodo storico degli utlimi 10 anni circa.

Ben sette gli scenari presenti nelle rules (sotto, da BGG):

1. Awakening (2010) – following the self-immolation of Mohamed Bouazizi in Tunisia, this scenario is about the triggering of the Arab Spring.

2. Mitt’s Turn – An alternate history where Romney or McCain become president instead, modifying the Obama Doctrine card and pushing the US harder to the right in terms of foreign policy and the potential consequences. 

3. Arab Spring – a more tailored approach to the first scenario where the draw deck is seeded in a more chronological fashion. If you want to play the game out in a manner more resembling how it actually happened, then this is the option for you. Actual results will vary, of course!

4. Status of Forces Agreement (2011) – December 18, 2011 saw the final withdrawal of US boots on the ground in Iraq. It asks the question – what will the US do?

5. Assad Alone (2012) – This two turn scenario examines the civil war in Syria and if the US player can get Syria into Good Governance they win, if the Jihadist player gets them into Islamic Rule they win, and all else is a draw. Art imitates life… 

6. Islamic State of Iraq & the Levant (ISIL) (2014) – Call them ISIS, call them Daesh, call them what you will, there is no denying that the rise of this mercenary state has put the entire region into turmoil and caused tensions to rise globally. The list of international terrorist incidents linked to them is, in a word, alarming.

7. Campaign Game (2001-2015 – start post 9/11 as posited in the original game and link it up to this expansion.



Gian Carlo Ceccoli

 


EP’s corner

 

 

Emanuel Peretti frequenta da poco tempo la nostra associazione; giocatore preparato, predilige eurogames e carddriven, specie i COIN. Sarà nostro collaboratore anche durante SMGC 2017.

 

Dopo essermi addentrato sin troppe volte nei meandri del primo “Labyrinto”, non potevo evitare di cimentarmi con Labyrinth-The Awekening, che, come già scritto in presentazione, copre il periodo temporale che va dal 2010 al 2015 e sposta di molto le zone calde rispetto al suo predecessore: Afghanistan, Pakistan ed Europa ( per citare i tre più evidenti) non sono più teatri prediletti per le azioni ed eventi, ma vengono rimpiazzati da Iraq, Siria e continente Africano, il tutto ottenuto grazie alle carte evento e due nuovi talloncini che rappresentano Nigeria e Mali. 

Detto ciò, due mi sembrano essere i punti di forza e profonda innovazione di questa espansione: l’introduzione della azione popolare ed i nuovi scenari. Per quanto riguarda quest’ultimi ci si trova di fronte ad una bella rosa di situazioni tra cui scegliere, sia in termini di complessità, che di tipologia gioco: dagli scenari standard allo scenario “Campagna” che prevede di giocare con entrambi i mazzi dei due Labyrinth coprendo un lasso di tempo di ben 15 anni(!!!), allo scenario “Primavera Araba”, che si basa su di un mazzo “ordinato” per meglio seguire una linea di eventi quanto più simile alla realtà, senza dimenticare una modalità inedita che è rappresentata dallo scenario “Assad Alone” in cui tutta l’azione di gioco e le condizioni di vittoria, sono condizionate dalla sola situazione della Siria, il tutto concentrato in sole due mani di gioco!!!. Quest’ultimo e lo scenario “Arab Spring” sono scenari che possono essere utilizzati nei tornei, grazie alla loro velocità di gioco ed il limite di mani giocabili. 

Altro punto di forza è ovviamente l’aggiornamento delle carte evento e certe dinamiche di natura “social-web“. Difatti oltre le carte che trattano in maniera specifica eventi legati a Facebook, Smartphone etc, è stata introdotta una meccanica veramente interessante, in quanto ben descrive il contagio dei movimenti di massa, anche in nazioni ed aree non legate in termini di adiacenza, allineamento politico od orientamento religioso ( sunniti e sciiti, in quanto tali movimenti di massa si svolgono solo in paesi musulmani): ogni volta che un paese passa a Dominio Islamico o a Governo Forte, si effettua un tiro di dadi su una tabella dedicata di stati islamici e si piazza sul risultato ottenuto il rispettivo segnalino movimento di massa. Questi segnalini, assieme alla meccanica “Guerra Civile”, sono a mio avviso uno dei motori e motivi di successo di questa espansione: durante la partita ci ritroverà in mano diverse carte evento che permettono di piazzare marker di protesta ( “Awakening” per gli USA e “Reaction” per Jihadisti) nei vari paesi musulmani. Una volta piazzati, questi modificano i valori dei tiri di Guerra Ideologica USA e le Jihad, ma non solo: la fase di turno ora prevede due sotto-fasi ( Polarizzazione ed Attrito) che arrivano a modificare ed in qualche caso ribaltare, il governo di un paese Musulmano, a seconda della presenza e della differenza relativa di tali segnalini e/o truppe, milizie e cellule. Questa condizione apre molte possibilità di gioco ed in qualche modo facilita le cose agli americani che, oltre a ciò,  trovano a loro vantaggio anche un numero ridotto, rispetto al primo capitolo, di carte Evento Jihadista ed il supporto armato di milizie locali.

 

Senza entrare nei dettagli, menzionerei tra le novità l’introduzione del Califfato, la possibilità di creare un campo di addestramento jihadista sfruttando fino cinque cellule aggiuntive solo per questa espansione ed un diverso approccio alla disponibilità dei complotti, sempre per i jihadisti. In linea generale questa espansione velocizza il gioco e ribilancia una serie di aspetti a favore della fazione USA, introduce nuovi scenari e meccaniche di gioco, sposta i focus delle azioni in aree della mappa “trascurate” dal primo capitolo ed aggiorna il gioco non solo in termini storico-cronologico, ma in termini di azione, strategia e coinvolgimento, soprattutto grazie ai cambi di assetto geo politico restituiti dalle proteste di massa. Da un lato offre offre indicazioni su come uscire più facilmente  dal Labyrinto, ma dall’altro aggiunge meandri ancora più impervi…. insomma: ancora tante e tante ore di gioco….

P.S. un’ osservazione critica nei confronti dell’espansione riguardo la componentistica e la plancia: con l’introduzione di nuovi segnalini e cellule, nuovi pezzi come le milizie, assieme al focus degli eventi in zona Siria ed Iraq, ci si trova spesso e volentieri con aree della plancia veramente “affollate”… la cosa da un certo punto di vista crea un’ ambientazione molto realistica e se vogliamo coinvolgente, in termini di rappresentazione del caos politico-militare-sociale in cui imperversano aree come la Siria appunto, ma dall’altro rende macchinoso ed a volte confusionario il piazzamento o lo  spostamento di pezzi e marker.    

 

Emanuel Peretti, novembre 2016

 

 

 Links utili

Le FAQ, http://boardgamegeek.com/filepage/138355/labyrinth-awakening-errata-and-frequently-asked-qu

 

 

 

 

  


IL LIBRO DEL MESE

 

 

 

C’è un fascino sinistro nella forma morbida di un sottomarino che scivola, elegante e silenzioso, sotto la superficie impenetrabile del mare e raggiunge inavvertito l’obiettivo con il suo carico di morte. Un fascino che ancora oggi conquista il grande pubblico e che alla fine della Seconda guerra mondiale spinse i vertici militari e politici delle potenze vincitrici a impadronirsi dei progetti top secret degli U-Boot tedeschi. Combinati con le più recenti tecnologie di cui disponevano gli Alleati, la bomba atomica e il radar, i sommergibili divennero gli strumenti con i quali affrontarsi in un lungo conflitto che, per fortuna, non venne mai combattuto: la guerra fredda.

Durante quasi cinquant’anni, i mari e gli oceani di tutto il mondo si riempirono di sottomarini a propulsione atomica sempre più grandi. Imbarcavano armi micidiali, i giganteschi missili dotati di testate nucleari di una potenza tale da spazzare via la vita dall’intero pianeta. Erano gli strumenti invisibili della cosiddetta «deterrenza». Potevano rimanere per settimane sott’acqua senza riemergere, sfuggendo così ai radar. A modo loro garantirono quella che venne chiamata «la pace del terrore atomico». 

Guerra sotto il mare ripercorre la storia di quel cinquantennio attraverso le vicende delle flotte subacque sovietiche e statunitensi e racconta la nascita e l’evoluzione di questi mostri degli abissi. Ne descrive le trasformazioni e le strategie d’impiego. Spiega come lo sviluppo delle tecnologie abbia imposto la crescita delle loro dimensioni e quanto sia stata importante la guerra di spie nella corsa per la superiorità ingegneristica.

Certamente il conflitto rimase sul piano ideologico, ma delle vittime ci furono comunque e furono numerose. Molti sottomarini atomici di ambedue gli schieramenti affondarono per guasti, leggerezze, errori di manovra, imprevidenza e sottovalutazione del pericolo. Come gli americani Thresher e Scorpion, scomparsi nell’Atlantico negli anni Sessanta, e il russo Kursk, affondato nel Mare di Barents nel 2000, ultima vittima di un conflitto mai dichiarato e mai combattuto, terminato quasi un decennio prima. Alcuni sottomarini di quegli anni navigano ancora. Ma l’arco dell’avvincente storia narrata da Sergio Valzania ha visto di recente le marine tedesca e italiana collaborare allo sviluppo e alla realizzazione di mezzi meno costosi e ingombranti, che hanno abbandonato la propulsione atomica a favore di un sistema più ecologico.

Sono le unità della classe Todaro che oggi combattono nel Mediterraneo una guerra di intelligence contro gli scafisti, armi potenzialmente letali che dimostrano la straordinaria ricchezza delle loro possibilità d’impiego. 

 

Valzania si conferma come ottimo narratore di eventi storici su temi specifici.

In realtà siamo di fronte ad un resoconto di disastri avvenuti a bordo di macchine complesse quali sono stati e sono tutt’ora i sottomarini militari! Il libro permette comunque un vero tuffo nel passato; la guerra fredda si avverte in ogni pagina! Consigliato!

 

E per continuare ………a tuffarsi………. nel passato, segnalo alcuni vecchi e nuovi titoli sull’argomento:

2nd Fleet, della Victory Games. Uno dei migliori titoli degli anni ’80 con ambientazione di guerra contemporanea. Ancora oggi il sistema è ottimo, provare per credere. Grafica di tutto rispetto, forse un pò scarse le pedine, regolamento chiarissimo, diversi gli scenari e suddivisi per livello di difficoltà. Una chicca………..

 

   

 

 

– Attack Sub – Avalon Hill.  Una simulazione che ha come motore un mazzo di carte, per due giocatori. Il concetto di gioco è simile ad Up Front anche se la fortuna, in AS, ha più impatto! In ogni caso semplice ed interessante.

   

US Carrier Battlegroups – MODERN WAR. Modern War, una delle tre riviste pubblicate da DG, rappresenta il miglior strumento ludico per coloro che sono appassionati di boardwargame contemporaneo! Ottimi gli articoli con approfondite analisi dei vari teatri e sistemi d’arma di ogni nazione al mondo. Alcuni numeri sono stati dedicati anche ai potenzilai fronti del confronto NATO – Patto di Varsavia. Il n. 14 del dicembre 2014 contiene un gioco in solitario ambientato nel nord Atlantico; c’è anche lo scenario dedicato al romanzo di Tom Clancy “Caccia ad Ottobre Riosso”!!!

   

 

 

 

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