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Sammarinese

Giochi Storici

Dicembre 2020: Brotherhood & Unity

Ott 29, 2020

  

   

                     

 

 

 

 

 

 

 

 

PROVA SUL CAMPO

Prova sul campo rappresenta “la voce” dei soci A.S.G.S. in merito a vecchie e nuove simulazioni che il mercato dei board-wargames offre. Una serie di pagine dove poter trovare piccole recensioni e/o resoconti di partite sui board-wargames che vengono giocati dal gruppo.  Siamo sempre alla ricerca anche di collaboratori; se volete inviare articoli su giochi che amate e conoscete, contattate l’Amministratore.

A partire dal gennaio 2018 si pubblicheranno 2 titpi di recensione sul Mensile: PLAYTEST  EFFETTIVO e POTENZIALE DINAMICO

Il PE è una recensione basata su partite giocate; sarà quindi approfondita e potrà avvalersi di valutazioni anche da parte di altri giocatori/collboratori.

Il PD è una recensione basata sulla “percezione del potenziale dinamico” del gioco. Piazzamento di mappe e pedine, verifca dell’ambientazione e ricostruzione storica, lettura delle regole; in pratica si “legge il gioco” invece che giocarlo. E’ l’approccio tipico del collezionista di board-wargame…………..

 

GiCi58

 

 

 

 

 

 



   PLAYTEST  EFFETTIVO

 

 

 

 Compass Games


 

Da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_Bosnia_ed_Erzegovina

La guerra in Bosnia ed Erzegovina è stato un conflitto armato svoltosi tra il 1º marzo[1][2] 1992 e il 14 dicembre 1995, fino alla stipula dell’accordo di Dayton, che pose ufficialmente fine alle ostilità.

Il conflitto si inserisce all’interno delle guerre jugoslave svoltesi tra il 1991 e il 2001, all’indomani della dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Il violento conflitto vide il coinvolgimento dei tre principali gruppi nazionali: serbicroati e bosgnacchi.

 


Introduzione

Brotherhood & Unity è una simulazione per 2-3 giocatori che utilizza il sistema carddriven e che permette di ricreare la guerra in Bosnia ed Herzegovina dal 1992 al 1995. Da tempo, personalmente, aspettavo un titolo su questo terribile e quasi dimenticato conflitto scoppiato così vicino ed in tempi recenti a noi; l’attesa non è stata delusa!

La scatola

Dimensioni standard CG, classiche le informazioni sul retro; la copertina è molto bella, drammatica, con una foto delle distruzioni a Sarajevo durante il conflitto.

Mappa

Mappa montata, molto bella, un classico sistema punto a punto con le principali città collegate da strade principali. Sarajevo ha una sua piccola mappa “esplosa”. Varie le tabelle stampate sui lati della mappa, atte a registrare vari punteggi, turni, ed in particolare la situazione “Strategic Will Track”, cioè l’indice della possibile vittoria di una delle tre fazioni. Purtroppo risultano poco chiari i confini delle varie regioni. 

Pedine e counters

Due i set di pedine quasi interamente dedicati alle unità militari e in parte a segnalini di controllo città o regioni. Pedine con simboli NATO, molto semplici e con valori quasi simili fra i tre eserciti: in pratica i Serbi hanno la maggioranza di unità 4-6-4 (fanteria) e poche 5-7-6 (unità di meccanizzati, upgrade di unità estere), i Croati fanteria 3-6-4 e meccanizzati 5-7-6 (anche in questo caso upgrade di unità estere) ed infine i Bosniaci fanteria 3-6-2 e meccanizzati 5-7-4 (idem come sopra).

Tabelle

Tre identiche tabelle, una per giocatore, offrono tutte le informazioni, in sintesi, che servono: i turni di gioco con carte e rinforzi, caratteristiche delle unità, mappa generale suddivisa nei tre colori per il setup iniziale, effetti dei terreni, sequenza del turno e operazioni possibili.

Carte di gioco

Tre i mazzi di carte nellla scatola, uno per ogni fazione, e sudivise poi in “Early/Late war” e “Late war”. Ogni carta riporta un valore numerico, cioè punti che possono essere spesi per le operazioni, e un testo che specifica un evento. Gli eventi sono suddivisi in Combat, Offensive, Interrupt e Foreign Units.

Regolamento / Scenari

32 le pagine del libretto che contiene regolamento standard per 3 giocatori, una variante per 2, un breve appendice storica seguita da informazioni sulle singole carte, le fonti utilizzate e un ottimo indice. In questo caso direi che siamo al top. 

3 d10  completano la dotazione della scatola.  

 

 Brotherhood  UnityMap  

 Mappa (partita su Vassal)  e contenuto della scatola 

Impressioni di gioco

Era da tempo che non giocavo un carddriven, specie con ambientazione contemporanea e la guerra nella ex Jiugoslavia mi attirava molto, specie con la possibilità di avere 2 o 3 giocatori al tavolo. Queste le mie prime impressioni.

La sequenza di gioco è abbastanza articolata:

Start of Turn

– se necessario, si ricrea il mazzo delle carte di pesca (al terzo turno), passanso dalle carte denominate Early/Late a quelle Late War

– si pescano le carte nel numero specificato per ogni turno di gioco

– si piazzano i rinforzi, anch’essi stabiliti per ogni turno

– è possibile piazzare anche contingenti stranieri

Action Round

Le seguenti azioni sono svolte da ogni giocatore in sequenza, come stabilito da tabella

– Si controllano i rifornimenti, marcando le unità out of supply e/o diminuendo lo status di rifornimento

– è possibile effettuare un attacco aereo da parte delle forze NATO

– si giocano le carte per eseguire Operazioni, Ridisposizione strategica, piazzare i Rimpiazzi, eseguire azioni Diplomatiche, attivare Eventi.

End of Turn

Si determina se c’è un vincitore e/o si avanza il segnalino per turno di gioco.  

La fase più importante è naturalmente quella del gioco delle carte, e forse e’ utile un esame delle stesse. Intanto, come ogni CD è necessario conoscerle bene e quindi saranno indispensabili varie partite. Le carte Early War e quelle miste Early/Late War riportano eventi meno decisivi e numeri per operazioni leggermente più bassi; quelle Late war sono più decisive e spesso hanno valore operativo 4.

Gli eventi fra i più importanti sono quelli che permettono avanzamenti dello Strategic Will, cioè punti vittoria, e quelle con valori FA positivi, cioè l’appoggio delle potenze estere. Molte operazioni che portano a conquista di città decisive causano una diminuzione dell’appoggio esterno e se si arriva a valore -7, la fazione si arrende! E’ necessario quindi bilanciare bene conquiste perchè oltre alla resa vanzando su tale tabella è possibile incorrere nelle sanzioni internazionali fra cui movimenti delle unità minori e bombardamenti NATO. 

Nelle mie prime partite (in solitario) di prova ho avuto qualche difficoltà nel riconoscere a colpo d’occhio le varie regioni ed in particolare quelle che devono essere possedute, da ognuna delle tre fazioni, per vincere. Alcune riguardano solo una fazione, altre più di una con evidente possibilità di scontro su quei terreni. Anche i segnalini di controllo città e quelli di controllo regione, che riportano simboli/bandiere diversi, non sono poi chiarissimi; io ho risolto con l’uso di blochetti colorati ma forse era necessario pensare a markers migliori. Una regione si conquista controllando un numero minimo di città fra le quali tutte quelle definite “Key”; il controllo origina un certo numero di SW (strategic will) che determineranno la vittoria: Serbia 71, Croazia 60 e Bosnia 55.

Importante studiare bene anche la tabella dei turni di gioco dove per ognuno dei 4 turni previsti sono evidenziate il n. di carte e i rimpiazzi per ogni fazione. Si nota subito che la Serbia parte con maggior numero di carte e rinforzi ma già dal secondo turno non avrà più rinforzi; Croazia e Bosnia hanno sempre un numero di carte simile e rinforzi fino al terzo turno. Notare anche che la Serbia gioca per prima nei primi due turni poi sostituita in quella posizione dalla Bosnia.

Una nota particolare spetta alla città di Sarajevo. La posizione sulla mappa è poi “esplosa” in un quadrante a parte con maggiori spazi/città e lo stesso è poi collegato alle città limitrofe con strade specifiche. La conquista della città non sarà facile, dato che servono ben 8 città di cui 4 Key, ma il premio è di ben 14 SW. Risulta chiaro che un punteggio tale può significare vittoria, specie per la Serbia e la Bosnia, che hanno diverse unità nella zona da inzio gioco.

Fatto il setup, qualche nota generale:

– la Serbia appare subito la fazione più forte, con molte brigate a nord e est della Bosnia; anche a Sarajevo dispone di 9 brigate che circondano le 6 bosniache al centro, in 3 delle 4 città keypoint. Ed è la fazione che può piazzare, a scelta, altre 10 brigate in mappa!

– il bosniaco ha appunto 6 brigate a Sarajevo e altre sparse al centro e est in mappa. Può poi piazzare altre 2  rigate a scelta.

– il   croato appare il più debole, al centro sud della mappa ma potrà piazzare 5 brigate.

Infine, il primo due turni vedono giocare primo il serbo seguito da Croato e Bosniaco, mentre i due ultimi turni vedono la Bosnia giocare per prima, seguita da Croazia ed infine Serbia. Questa alternanza nella sequenza è determinante; il serbo deve assolutamente essere aggressivo ad inizio partita mentre la Bosnia ed in particolare la Croazia dovranno difendere posizioni specifiche in attesa di tempi migliori. In attesa di una partita con avversari, che evidenzierà al meglio le caratteristiche della simulazione, riporto una bella descrizione del gioco dal sito BBG:

 

Winston Churchill una volta disse: “I Balcani producono più storia di quanta ne possano consumare”. E la storia della Bosnia ed Erzegovina lo ha dimostrato. La guerra scoppiata nella primavera del 1992 ha portato aspri combattimenti, bombardamenti indiscriminati di civili e un’ondata di atrocità. La guerra è stata combattuta dai tre gruppi etnici locali (bosniaci, serbi e croati), formazioni paramilitari di Serbia e Krajina, forze armate croate, volontari musulmani stranieri, forze di pace delle Nazioni Unite e aviazione della NATO. Eventi come l’assedio di Sarajevo e il massacro di Srebrenica sono diventati iconici del conflitto, poiché la guerra è diventata l’unico evento storico più importante nei Balcani dalla seconda guerra mondiale. Eppure, la sua storia oggettiva deve ancora essere scritta.

Brotherhood & Unity è un wargame basato su carte per 2-3 giocatori che descrive la guerra in Bosnia ed Erzegovina dal 1992 al 1995 (“Guerra in Bosnia”). Il gioco mostra tutti i principali eventi: dall’assedio di Sarajevo (mostrato in una mappa separata e dettagliata), alle feroci battaglie per il corridoio della Posavina, alla disperata difesa delle enclavi bosniache. Le caratteristiche principali sono: sistema di movimento da punto a punto, gioco guidato da carte strategiche, risoluzione rapida del combattimento (no CRT), regole semplificate e gameplay veloce. L’interazione tra le parti in guerra (bosniaci, serbi e croati) crea un’esperienza di gioco intensa ed emozionante.

La forza militare del giocatore oscilla in base a fatti storici, con i serbi che iniziano superiori sotto tutti gli aspetti ei bosniaci che lottano per organizzare una formazione di combattimento efficace. Le unità militari rappresentano le brigate – formazioni militari standard dell’epoca, che vanno da 1500-2000 soldati. Hanno valori di combattimento e movimento diversi (basati su dati storici), che costringono i giocatori a utilizzare tattiche diverse per avversari diversi. La maggior parte di queste unità sono formazioni di fanteria non motorizzate (che si muovono solo di diversi spazi per round), ma con l’uso di speciali carte offensive i giocatori possono aumentare la loro mobilità e sorprendere gli avversari.

Il gioco simula tre fazioni distinte nella guerra: bosniaci, serbi e croati, senza un confine chiaro che li separa. Ciò fornisce un’interessante serie di scelte ai giocatori: attaccare o fortificare, con chi allearsi e quando cambiare squadra. Ciò porta a molti ribaltamenti e alleanze pragmatiche con ex nemici, come è stato storicamente il caso.

Ogni giocatore riceve un mazzo di carte strategiche, che simula una varietà di eventi storici. Il giocatore inizia un round di azione giocando una carta strategica dalla sua mano. Una carta può essere giocata come un evento (carta di combattimento, offensiva, interruzione, unità straniere e altro) o come una delle azioni di gioco (movimento, attacco, ridistribuzione strategica, azione diplomatica o rinforzo). Gli eventi e il valore delle carte sono stati creati con cura per imitare gli eventi e le scelte storiche. Poiché ogni gioco utilizza solo una parte del mazzo di carte disponibile, i giocatori non possono essere certi di quali carte verranno pescate durante il gioco. Questo crea una “nebbia di guerra” e rende il gioco più rigiocabile.

Il gioco utilizza il sistema di punti di volontà strategica per tenere traccia delle vittorie e delle sconfitte e per determinare il punteggio finale. È influenzato da una serie di cose: catturare o perdere regioni, catturare o perdere spazi chiave, eliminare o perdere unità e come risultato di eventi. Uno degli aspetti più importanti del gioco è catturare le regioni chiave del giocatore, che erano diverse per ogni lato e che riflette i diversi obiettivi di ciascuna squadra.

L’atteggiamento straniero è un’altra traccia importante nel gioco che rappresenta la posizione diplomatica delle potenze straniere (paesi europei, Stati Uniti, Russia e Nazioni Unite) nei confronti di un giocatore. È influenzato dalla cattura delle città (creando così una crisi di rifugiati) e come risultato di eventi e generalmente rappresenta la reputazione internazionale di un giocatore. Quando raggiunge determinati livelli, si verificano effetti negativi: dalla riduzione del movimento, agli attacchi aerei della NATO, fino alla perdita della partita.

Il gioco consente al giocatore di invitare le Nazioni Unite a creare aree sicure dell’ONU, dando così al giocatore una sorta di protezione dal sovraccarico. L’attacco aereo della NATO si verifica quando i giocatori si spingono oltre, catturando troppe città troppo rapidamente, creando così una grave crisi di rifugiati e protesta dei media. Senza un attento bilanciamento diplomatico, la più grande offensiva può così essere deragliata e portare un giocatore sull’orlo della distruzione.

I rifornimenti sono scarsi e possono essere interrotti, morendo di fame e alla fine eliminando le unità non rifornite. I risultati del combattimento sono facili da calcolare e si basano sui valori di attacco e difesa dell’unità modificati dal terreno e dai risultati del tiro di dado (non viene utilizzata alcuna CRT). Le regole sono semplificate per ridurre il disordine e le azioni non necessarie, il che consente un gameplay veloce: il gioco completo di solito si gioca in poco più di due ore.

Il nome “Brotherhood and Unity” deriva da una dottrina socialista della Jugoslavia creata per ispirare l’unità tra 7 nazioni da cui è stata creata la Jugoslavia. Era anche un motto principale dietro la Repubblica socialista di Bosnia ed Erzegovina – soprannominata “Small Y”.

 

 


Links utili

https://www.compassgames.com/brotherhood-unity.html

 


 

 LIBRO DEL MESE

 

Il conflitto bosniaco del 1992-1995 è stato finora ampiamente travisato in Occidente. In questo libro, John R. Schindler riesamina la guerra in Bosnia, chiarendo il suo ruolo centrale nello sviluppo del terrorismo radicale islamico. La tesi dell’autore è che la Bosnia negli anni Novanta ha svolto per al-Qa’ida lo stesso ruolo di quello svolto dall’Afghanistan negli anni Ottanta, offrendo un campo di battaglia dove i mujaheddin potessero imparare a condurre la guerra santa. Il libro, il cui merito è anche quello di inquadrare la vicenda nella complessa storia dell’intero Novecento bosniaco, rappresenta finalmente una tappa, avvincente e meticolosamente documentata, per l’apprendimento delle lezioni impartite dalla Bosnia, che non può che essere d’aiuto nella lotta perdurante contro gli estremisti musulmani e la loro jihad globale. 

 

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