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Sammarinese

Giochi Storici

Dicembre 2008: Canne

Nov 11, 2008

CANNE

Massimo Bocchiola – Marco Sartori
Le Scie – Mondadori

Il 2 agosto 216 a.C. ? la data pi? funesta nella storia della Roma repubblicana. L’esercito romano, guidato dai due consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone, si scontr? con quello cartaginese, comandato da Annibale, nella sanguinosa battaglia di Canne, uno dei fatti d’armi pi? famosi della storia. Fu una catastrofe militare senza precedenti, le cui dimensioni, dopo ventidue secoli, continuano a stupire: secondo molti storici, per numero di caduti pu? essere definita l’Hiroshima dell’antichit?.
Eppure a Canne non c’erano n? armi da fuoco n? grossi calibri di artiglieria, e tanto meno aerei. Si combatt? con dardi, pietre, armi bianche, zoccoli di cavalli, pugni, calci e morsi. L’esercito di Annibale riusc? a neutralizzare e ad annientare la potente macchina militare romana, composta da ben otto legioni, dando ai suoi avversari scacco matto in tre mosse: sgominandone la cavalleria, facendo flettere al centro dello schieramento le proprie fanterie e, infine, accerchiando il nemico in un abbraccio mortale. Quel giorno la seconda guerra punica visse un momento tragico e maestoso, e il destino di Roma sembr? segnato.
Perch? l’esercito romano, efficiente e spietato come nessun altro nell’arte della guerra, incorse in una simile catastrofe? Come mai in una battaglia combattuta all’arma bianca il conto delle perdite fu cos? paurosamente sfavorevole a uno dei contendenti? E, infine, in che modo Roma seppe risollevarsi per poi, dopo una dozzina d’anni, sconfiggere il suo acerrimo nemico?
Massimo Bocchiola e Marco Sartori ripercorrono momento dopo momento le fasi dello scontro, ci mostrano come erano organizzate le istituzioni politico-militari di Roma e Cartagine, quali ragioni etiche ed economiche spingevano i due popoli a combattere con tanto valore e tanta incredibile ferocia, e delineano un ritratto magistrale di Annibale, guerriero per tradizione familiare e condottiero dall’irresistibile carisma.
Un libro, avvincente come un romanzo, che fa rivivere la pi? grandiosa battaglia del mondo antico.

 

Segnalazione

L’epoca Napoleonica ??caraterizzata perlopi? da studi storici che riguardano le campagne militari del suo protagonista; migliaia i libri che trattano degli eserciti di Napoleone, la sua strategia, le sue tattiche, le sue grandi vittorie e, infine, la sua sconfitta e l’esilio.
Ma avete mai pensato a cosa ruotasse intorno a una delle figure storiche pi? importanti come Napoleone? Avete mai saputo cosa successe ai componenti della sua famiglia dopo la sua caduta? Avete mai letto nulla sulle pi? intime abitudine dell’uomo Napoleone?
I testi che segnalo sotto vi aprirarnno una finestra su una parte della vita di questo grande condottiero come mai avete avreste pensato…………………

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Letizia Buonaparte
Mondadori

Parigi 1815 – Roma 1836: la data della partenza di Napoleone per Sant’Elena e quella della morte, all’et? di ottantasei anni, di sua madre Letizia. Ventidue anni di eventi memorabili per la numerosa e turbolenta famiglia Bonaparte esiliata e dispersa dopo Waterloo.
Nel 1815 Letizia comincia il suo esilio a Roma, benevolmente accolta da Pio VII. E a Roma giungeranno via via anche i suoi figli, da Luciano a Paolina. E, mentre Giuseppe ? fuggito in America ed Elisa e Carolina vivono guardate a vista in territorio austriaco, nella diaspora vi sono nascite, matrimoni, separazioni. Il legame fra tutte queste storie rester? Letizia, che amministra il patrimonio e ogni possibile relazione con Napoleone.
Quella che Edgarda Ferri racconta ? la storia travolgente di una famiglia che, a dispetto dei dissidi profondissimi, rimane fino in fondo legata alla persona di Napoleone. Al centro, Letizia, rispettata e temuta pi? che amata, fulcro della vita dell’imperatore e di tutti i suoi fratelli.

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L’Imperatrice creola
Mondadori

Creola della Martinica, mandata in Francia giovanissima a sposare un lontano parente per salvare il patrimonio di famiglia, Giuseppina di Beauharnais si era presto separata dal marito dissoluto e vendicativo ed era diventata una delle protagoniste dei salotti mondani di Parigi.
Travolta dai giorni feroci della Rivoluzione francese, era sfuggita miracolosamente alla ghigliottina e aveva sposato l’astro nascente del Direttorio, Napoleone Bonaparte, destinato a diventare imperatore dei francesi. Matrimonio male assortito tra la raffinata dama parigina e l’appassionato, rozzo e ossessivamente ambizioso generale.
Esasperato dai tradimenti di Giuseppina, Bonaparte divenne presto il suo aguzzino, fino al divorzio, imposto per sposare Maria Luisa d’Austria.
Con la sua consueta abilit? narrativa e l’attenzione per la ricerca storica Carolly Erickson consegna uno splendido ritratto femminile, cui fanno da sfondo la atmosfere di un’epoca di grande fascino.

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Il valletto di Napoleone
Sellerio

?So bene che ai lettori interessa solo ci? che riguarda il grand?uomo al cui servizio mi ha condotto il destino per sedici lunghi anni durante i quali non mi sono praticamente mai separato da lui?. Gli sterminati ricordi di Constant, valet de chambre di Napoleone, posseggono una particolare amabilit? pi? settecentesca che ottocentesca (malgrado iniziati a pubblicare a partire dal 1830, nel pieno del clima soggettivistico e clamoroso del secolo romantico). Il narratore ? un puro testimone, al servizio del buon tempo del lettore, di tutto ci? che vide dal colpo di Stato del 18 Brumaio 1799 alla caduta dell?Imperatore, e non celebra se stesso e non cerca mai di assurgere a protagonismi. Il gossip e il sensazionale sono naturalmente estranei dai suoi interessi; come pure esclusa ? la pretesa, irresistibile in simili osservatori privilegiati, di giudicare il ruolo storico e di spiegarne l?enigmatica grandezza. Niente vizi privati e pubbliche virt?, in altri termini, n? servo encomio e codardo oltraggio. Constant fa ci? che sa fare, cio? raccontare giorno per giorno il Napoleone intimo e segreto perch? lontano dagli occhi estranei, che si offriva genuino alla sua cura: cos? realizzando l?impresa romanzesca straordinaria di restituirci quello che il personaggio storico vela: l?uomo. Ci? non significa che Imperatore e battaglie, manovre politiche e contatti con protagonisti eminenti, audacie del genio e costrizioni delle circostanze, atti della Virt? e gioco della Fortuna siano esclusi, che manchino colpi di scena ed episodi sconosciuti e sorprendenti (si pensi alla cronaca di un tentativo di suicidio), che non sia dato rilievo agli animi pi? grandi (come il commosso omaggio all?immenso amore di Maria Walewska, ?donna dolce e modesta che allevava in solitudine il figlio dell?Imperatore?), che siano censurati o addolciti tratti scabrosi e tragici; al contrario essi costituiscono l?ambientazione spontanea; solo che sono visti tutti, appunto, dalla chambre, da dove Napoleone il Grande usciva e dove tornava a ritirarsi un uomo semplice.

 

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