Solitamente gli appassionati di simulazione storica si possono dividere in due grandi categorie: quelli che giocano “per giocare”, cioè coloro che forse non sanno neppure cosa stanno ricreando ma utilizzano al meglio il gioco ( e sono i più temibili!) e quelli che sono “esperti” del periodo storico che il gioco riproduce, che sanno dirti …quella pedina rappresenta il 3° battaglione, 1a divisione,… ecc.
Per questi ultimi, il piacere di utilizzare giochi per ricreare al meglio la realtà storica và di pari passo con il piacere di acquistare un buon libro sull’argomento che interessa.
In questa pagina cercheremo di segnalare alcuni titoli (vecchi e nuovi), molto interessanti per l’hobby della simulazione; allo stesso modo segnaleremo riviste specializzate nel settore delle simulazioni.
Non un libro, ma una serie di link dedicati al “gioco” fra i più antichi: i dadi!
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Da Wikipedia:
« Alea iacta est. » (Caio Giulio Cesare, in De vita Caesarum di Svetonio) I dadi sono piccoli oggetti di forma poliedrica, utilizzati nel contesto di diversi giochi per generare in modo casuale esiti numerici o di altro tipo. I dadi tradizionali, utilizzati dalla maggior parte dei giochi, sono cubi con le facce marcate con i numeri naturali da 1 a 6; tuttavia, giochi specifici possono fare uso di innumerevoli varianti. Per ottenere un valore casuale, si fa rotolare il dado su una superficie piana, e convenzionalmente viene preso in considerazione come “risultato” il valore che si viene a trovare sulla faccia rivolta verso l’alto quando il dado termina il proprio movimento. L’esito così ottenuto si può considerare casuale (ai fini pratici) solo se il movimento impartito inizialmente al dado è sufficiente a farlo rotolare e rimbalzare in modo complesso (e quindi imprevedibile). L’atto che impartisce il movimento iniziale deve quindi essere abbastanza deciso, e nella lingua comune viene indicato con l’espressione lanciare i dadi. Il tipo più comune di dado è un piccolo cubo con il lato lungo da 1 a 2 cm e le cui facce sono numerate da uno a sei (usando generalmente dei puntini). Tradizionalmente i numeri sono assegnati in modo che la somma delle facce opposte sia sette, rimane da scegliere se ordinare le facce rappresentanti 1, 2 e 3 in senso orario o in senso opposto intorno al vertice che hanno in comune. I dadi vengono lanciati per fornire dei numeri casuali (si suppone distribuiti uniformemente) nei giochi d’azzardo e in altri giochi. Comunque poiché i numeri sui dadi giocattolo sono generalmente marcati con piccole incisioni viene rimosso lievemente più materiale dalle facce di valore maggiore, questo causa una piccola deviazione e pertanto non generano numeri distribuiti uniformemente. I dadi usati nei Casino hanno segni incisi a filo della superficie e sono molto vicini a essere veri generatori di numeri casuali distribuiti uniformemente. I dadi sono lanciati singolarmente o in gruppo dalla mano o da una tazza o scatola progettata appositamente per questo scopo e fatti rotolare su una superficie piatta. Una volta arrestato la faccia del dado che resta orientata verso l’alto fornisce il risultato del tiro.
Se c’è un accessorio che non può mancare fra gli strumenti del perfetto wargamer, questi sono i Dadi! Dal classico dado a 6 facce (D6) all’ormai sempre più utilizzato a 10 facce (D10) e tutta la serie a 4, 8, 12, 20 e oltre ………, i dadi sono lo strumento che genera la casualità, “l’alea” in qualunque boardgame o wargame presenti sul mercato. Ne esistono, come già detto, di numerosi “formati”, dimensioni, materiali, colori, grafica, ecc. Dato le innumerevoli forme e grafiche, sono diventati per molti, oggetti di collezione, compreso il sottoscritto, vedi sotto. |
Collezione GC https://exasgs.sanmarinogame.com/copia/photogallery.php?album_id=30
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La mia personale collezione |
http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/probegio/GAMEMATH/Dadi/DadiPeiretti.htm |
Un interessante articolo sulla storia, la matematica e alcuni giochi con i dadi. |
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Un impressionante sito che presenta un’immensa collezione oltre ad articoli, foto, stranezze e altro sui dadi! Imperdibile!
Quello che stupisce, oltre a circa 30.000 dadi collezionati (!!!!!) è l’enorme lavoro di catagolazione, cioè foto + misure + altro………; incredibile! |
Paolo Canettieri è uno studioso che ha pubblicato vari lavori sul gioco nel medioevo e quindi sui dadi.
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Dai 1 ai ?? € ciascuno |