Le battaglie napoleoniche secondo Kevin Zucker!! |
The library of Napoleonics battles, http://www.napoleongames.com/pre-order-350.html, è una serie di simulazioni per 2 o più giocatori che, quando sarà completa, permetterà di ricreare ben 70 battaglie dell’epoca napoloenica, dal 1796 al 1815! La scala di gioco è a livello “grande -tattico”, con unità che rappresentano brigate e reggimenti; il sistema è la diretta evoluzione del celeberrimo Napoloen’s last battles del 1976, dedicato alle 4 battaglie di Waterloo (https://boardgamegeek.com/boardgame/4230/napoleons-last-battles) ancora oggi considerato un ottimo gioco!
Il sistema impiega Leaders, Vedette, Forze nascoste, Marcia su strada, Rifornimenti, Respinte, Pontoni, ecc. Sono previste 18 scatole, delle quali 3 già disponibili ed entro l’anno sarà pubblicato il nuovo titolo, riedizione di NLB, vedi https://boardgamegeek.com/boardgameexpansion/174298/napoleons-last-gamble
La serie ha in realtà un’origine lontana: nel 1971 la SPI pubblicava Napoleon at Waterloo, di James Dunnigam, e nel 1976 Kevin Zucker pubblicò Napoleon last battles, https://boardgamegeek.com/boardgame/4230/napoleons-last-battles; è possibile rendersi conto di cosa abbiano significato questi titoli nel mondo dei boardwargames qui: https://boardgamegeek.com/geeklist/173468/napoleon-waterloo-and-napoleons-last-battles-all-n
The library of napoleonics battles
Napoleon against Russia
di Kevin Zucker
Scatola
Molto bella la scatola, con colori tenui è una bella immagine della battaglia di Smolesk. Sul retro, informazioni completissime sul contenuto della scatola e l’argomento/periodo delle battaglie.
Mappe
Ben quattro le mappe di questa simulazione, di cui tre con dimensioni “standard” OSG, è la quarta più piccola. Due delle mappe sono dedicate alle battaglie di Smolesk e Valutino, collegabili fra loro; una e’ dedicata a Borodino e la piccola alla battaglia di Maloyaroslavets. Le mappe della serie sono caratterizzate da colori tenui, simboli dei terreni molto chiari e precisi e tabelle specifiche che spiegano gli stessi. Il tutto per una grafica veramente bella, un classico “stato dell’arte” del settore.
Pedine/counters
Due i counter shet per un totale di 560 unità’. Anche in questo caso siamo di fronte allo stato dell’arte nel settore della simulazione storica! I colori variano dal l’azzurro dei francesi al rosso dei polacchi e infine il marrone dei russi. I valori sulle unità militari sono fattore di combattimento, iniziativa e capacità di movimento. I simboli del tipo di unità, fanteria, cavalleria, artiglieria ed infine l’apparenza alle varie divisioni/corpi completa le informazioni assolutamente chiare. In particolare, ogni corpo e’ caratterizzato da un colore poi riportato anche sul leader specifico, quindi assolutamente chiaro!
I leaders sono il cuore del sistema di comando. Suddivisi in leader di armata e corpo, sono indispensabili per i movimenti delle varie unità; ogni counter riporta una bella immagine storica del leader la sua iniziativa e capacità di movimento. Nel caso di leader di armata essi possiedono un valore di comando che permette di attivare i leader di corpo subalterni.
Tabelle
Ben quindici le tabelle nella scatola! Da quelle dedicate agli scenari con rinforzi e turni di gioco, a quelle per registrare le perdite e quindi calcolare la demoralizzazione di un corpo/esercito, a quelle che permettono di piazzare le unita in mappa per ogni scenario. Tabelle particolari sono poi quelle che riportano schemi per il combattimento, le cariche di cavalleria, il costo dei terreni, le condizioni climatiche, ecc. Infine una tabella dedicata all’ uso delle carte di gioco, una regola opzionale ma molto interessante del sistema.
Carte
Il sistema offre anche regole opzionali per l’utilizzo di carte, 100 per ogni fazione. Con tale opzione, i giocatori possono essere coinvolti in quello che secono l’autore era una caratteristica del periodo: situazioni caotiche, azioni delle unità e degli stessi leaders molte volte incerte, poche le informazioni sicure sullo svolgimento delle battaglie stesse! La tipologia delle carte è “tattica”, “gioco” e “modalità”; esse sono poi di 32 tipi diversi, quali road coloumn, artillery cover fire, infiltration, ecc.
Tutta una serie di avvenimenti casuali che posono apportare divertimento e, appunto, qull’incertezza storica che rende di certo ogni partita diversa dalle altre!
Regolamento
Il sistema, evoluzione del mitico NLB, e’ stato ulteriormente aggiornato e modificato con gli ultimi titoli della serie della “Library of Napoleonics Battles” ed in continua evoluzione per correggere anche le cosiddette cromature. Ottimo, di difficoltà media, con molti esempi grafici e chiaro, nella scala di gioco del sistema ( 480 metri/esagono, circa 400/800 uomini per punto di forza ) offre una simulazione che permette di ricreare a sistema operativo il periodo napoleonico.
Libretto degli scenari
I libretti della serie contengono le fondamentali informazioni sugli scenari, le note storiche e quelle del disegnatore. Molto ben fatti, hanno il loro punto di forza nelle note storiche che “trasportano” i giocatori nel periodo di queste famose battaglie. Le regole specifiche sugli scenari offrono piazzamento, regole speciali e le condizioni di vittoria. Le battaglie ricreate sono le seguenti:
– Smolensk, 16-17 agosto 1812; la battaglia rappresenta una perdita di iniziativa da parte di Napoleone. Persa l’occasione di prendere la città il giorno 16, l’attaccoo del 17 permise ai russi di fuggire con il grosso dell’eesrcito verso Mosca.
– Valutino, 18 agosto; la battaglia fu un’azione di retroguardia, combattuta però dai generali di Napoleone che non riuscirono ad ottenere una vittoria decisiva.
– Shevardino, la lotta per le ridotte, 5-6 settembre; la battaglia preliminare a Borodino venne combattuta dalla cavalleria francese e il giorno 6 anche dal IV copro e il Corpo polacco. Costò 5.000 vittime francesi e 6.000 russe.
– Borodino, 7-8 settembre; una battaglia combattuta malamente da Napoleone. Uno scontro frontale sanguinoso che non diede la vittoria decisiva ai francesi. La mappa del gioco permetterà di approfondire le possibilità francesi di aggirare i russi sia a nord che a sud.
– Maloyaroslavets, 23-24 ottobre; una delle più importanti battaglie della ritirata francese. Le truppe italiane del IV Corpo di Eugenio cercarono di conquistare un ponte sul fiume Luzha, ma vennero bloccate dai russi che li costrinsero a tornare verso la via di Smolesnk e verso una ritirata tragica.
Analisi del sistema di gioco
Il gioco si svolge attraverso una sequenza abbastanza articolata, a prima vista, ma poi, dopo alcuni turni, ci si accorge che tutto è abbastanza facile.
Come anticipato sopra, il cuore del sistema di gioco e’ la fase di comando. Dopo un paio di fasi dedicate ai rifornimenti e alla possibile riorganizzazione delle unità, il giocatore di turno può gestire i comandi dei leaders principali, quali ad esempio, Napoleone e Kutuzov; ognuno di tali comandanti possiede “punti comando” con i quali può attivare i leaders di Corpo (ufficiali) entro un raggio di 4 esagoni. Gli ufficiali possono poi attivare ogni unità sotto proprio comando se entro un raggio di 3 esagoni. Se i comandanti non hanno attivano gli ufficiali, questi ultimi possono tenatare di assumere il comando in maniera autonoma con un tiro di iniziativa; tiro che può essere tentato anche dalle stesse singole unità! Il sistema, quindi, ricrea molto bene la linea di comando dell’epoca, non facile da mantenere se non con addetti ufficiali che continuamente percorrevano il campo di battaglia con messaggi dei vari comandanti ai subalterni.
Dopo la fase di movimento, se unità avversarie sono adiacenti una all’altra, si risolvono i combattimenti; la fase di combattimento prevede delle sotto fasi di controllo della linea di vista, ritirata della cavalleria, bombardamenti di artiglieria, cariche di cavalleria, combattimento vero e proprio.
La regola che forse rimane più ostica nel sistema e’ di certo la 8.0 – Hidden Force. L’autore, Kevin Zucker, ha già utilizzato tale regola, anche se su altra scala, in altri sistemi da lui progettati, ma forse nel sistema LONB raggiunge il massimo della sua potenzialità! In pratica fin da inizio di ogni scenario, TUTTE le unità dei giocatori sono coperte o girate (nel caso di unità con valore di forza di 1), con un segnalino che raffigura la bandiera nazionale, di fatto nascondendo la vera identità delle unità. Le unità rimangono nascoste fino a quando non viene soddisfatta una della seguenti condizioni: dopo una fase di respinta, oppure dopo essere entrato in ZOC nemica, oppure se all’inizio di una fase di combattimento le unità sono in LOS nemica, cioè visibili come da regola specifica 8.4.
Le unità nascoste causano varie difficoltà di gestione per i giocatori, infatti si è sempre costretti a controllare le proprie unità per i movimenti e possibili combattimenti. Però non preoccupatevi! Dopo un’eventuale fase di movimento e avvicinamento, una volta a contatto e in combattimento, non saranno poi tante le unità che potranno riguadagnare lo status di hidden! E anche questa situazione ricrea molto bene le fasi di una campagna napoleonica dove le unità leggere di cavalleria, infatti, avevano anche compito di schermare il grosso del proprio esercito in marcia!
Una caratteristica fantastica del sistema: le Vedette! Tipica formazione della cavalleria leggera, gli esploratori, utilizzati sempre al top da Napoleone, furono in ogni caso diffusi in tutti gli eserciti dell’epoca. Compiti principali avere informazioni sul nemico, la loro forza, le loro direttrici di marcia; altrettanto importante creare una sorta di schermo a difesa degli stessi esploratori nemici ed impedire quindi di far scoprire i propri movimenti e forza! L’autore, Kevin Zucker, ha già usato anche tali unità ma è in questo sistema che esse si realizzano in maniera decisa, specialmente grazie alla regola sopra descritta delle forze nascoste! Le tattiche con le quali è posibile utilizzare queste unità sono quindi esploratori, schermo alle altre unità, scorrerie fra le linee nemiche e inganno, nel senso di far pensare al nemico che esse siano unità ben più grosse.
Utilizzandole come esploratori, specie nella fase di movimento, è possibile eseguire la ricognizione, quindi obbligare a scoprire le unità nemiche. Nell’utilizzo di schermo succede esattamente il contrario; le vedette possono bloccare vedette nemiche e/o unità che si avvicino alle proprie forze per cercare di scoprirle. Nella versione “inganno” un giocatore dovrà essere abbastanza accorto nel farle muovere e creare stacking per ingannare l’avversario e far pensare che esse in realtà siano unità o leaders ben più importanti e letali. Come razziatori le vedette possono minacciare unità ridotte e circondarle, catturare i treni merce e occupare siti che sono punti vittoria. In definitiva, non male direi…………..
Links utili:
La serie è molto ben supportata, in merito a aggiornamenti ed errata delle regole sul sito della OSG, http://www.napoleongames.com/main_page.html; fra l’altro, la stessa OSG pubblica un magazine che ora vede anche diversi numeri scaricabili on-line e molti di essi dedicati proprio alla LoNB: http://www.napoleongames.com/wargame-design-magazine.html
Cento giorni da Imperatore
di Sergio Valzania
Durante l’esilio definitivo a Sant’Elena, ripensando alla straordinaria parabola della sua vita, Napoleone sembra guardare alla sconfitta di Waterloo come a una tappa necessaria del suo percorso verso la gloria: per entrare nella leggenda era indispensabile abbandonare il ritiro dell’isola d’Elba, quel 26 febbraio 1815, e vivere le giornate esaltanti del rientro a Parigi, per giungere poi il 18 giugno dello stesso anno alla grande sconfitta dell’esercito francese sotto il suo supremo comando.
Sono state fornite le più diverse spiegazioni militari per dare ragione dell’esito della campagna del Belgio, basata su di un piano geniale e trasformatasi in un rovescio di proporzioni immense, ma nessuna delle interpretazioni tecniche appare del tutto convincente. Sergio Valzania, storico e biografo, ripercorre quei “cento giorni” cercando di illustrare il punto di vista di Napoleone, interrogandosi in particolare sul suo stato d’animo, sulle motivazioni profonde che guidarono il suo genio verso la realizzazione di quella che oggi viene portata a esempio di sconfitta totale, ma che lui stesso nel suo memoriale continuava a vedere come parte integrante e necessaria del cammino destinato a farlo entrare nel pantheon dei grandi condottieri.
Al Napoleone elbano, vittima del tradimento dei marescialli, mancava il finale tragico, quello che Vincenzo Bellini sosteneva essere necessario nella costruzione narrativa del melodramma.