Il libro dei Cinque Anelli
Miyamoto Musashi
Edizioni Mediterranee
Miyamoto Musashi ? stato il pi? grande maestro nell’arte della spada vissuto nel Giappone feudale. Inoltre, egli fu anche un profondo conoscitore delle dottrine Zen, un raffinato pittore e un delicato poeta. Per tramandare ai posteri i suoi insegnamenti e i frutti della sua straordinaria esperienza, Musashi scrisse questo “Libro dei cinque anelli”, che pu? essere ritenuto il suo testamento spirituale, e che ancora oggi rappresenta una validissima guida tattica e alla strategia in tutte le situazioni della vita. “Il libro dei cinque anelli” ha ottenuto uno strepitoso successo in tutto il mondo, e in particolare negli Stati Uniti. Per il moderno uomo d’affari i nemici non si combattono pi? sui campi di battaglia, ma sui mercati internazionali. Questo libro ? pertanto a ragione considerato un manuale per il moderno manager internazionale, un prezioso consigliere da consultare in ogni circostanza.
Impero
Nial Ferguson
Mondadori
Dell’Impero britannico, che nel momento di massima espansione ha governato su un quarto delle terre e dei popoli del pianeta, oggi rimane ben poco, ma la sua impronta ? ancora visibile ovunque. Infatti, nei suoi circa quattrocento anni di vita, dal diciassettesimo al ventesimo secolo, ha gettato le basi per la diffusione globale del proprio sistema economico (il liberismo) e politico (il parlamentarismo), della propria religione (il protestantesimo) e della propria lingua (l’inglese), sconfiggendo una serie di agguerriti imperi rivali, da quello degli Asburgo al Terzo Reich. Non ? quindi esagerato affermare che il mondo di oggi ? in gran parte, nel bene e nel male, il prodotto dell’epoca imperiale della Gran Bretagna.
Ma come ha potuto un piccolo arcipelago, abitato da pochi milioni di inglesi, scozzesi e irlandesi, assurgere al ruolo di superpotenza e acquisire centinaia di milioni di nuovi sudditi? E come ha potuto una nazione che rivendicava orgogliosamente per s? la libert? negarla a cos? tante popolazioni d’oltreoceano, assoggettate con l’assimilazione o con l’intimidazione e la forza bruta?
Niall Ferguson esplora ogni singolo aspetto – economico, sociale, culturale e di costume – di questa grandiosa epopea, in un racconto tanto coinvolgente quanto ineccepibile sotto il profilo della documentazione storica. Ci restituisce le imprese dei grandi esploratori e la disperata tenacia di oscuri coloni decimati dalla fatica e dalle malattie tropicali; le gloriose gesta della Marina di Sua Maest? e i saccheggi dei bucanieri muniti di “patente” reale; i clamorosi successi economici della Compagnia delle Indie, le malversazioni e spoliazioni perpetrate ai danni della popolazione indiana dai nuovi “padroni”.
Nella ricostruzione vengono rievocate anche molte delle pagine pi? nere della storia dell’Impero, come l’attiva partecipazione nel diciottesimo secolo alla tratta degli schiavi; il disumano colonialismo in Africa e la guerra anglo-boera, con la “novit?” dei primi campi di concentramento per civili; la colpevole inerzia di fronte alle carestie che devastavano l’India ma anche la pi? vicina Irlanda.
Eppure, secondo Ferguson, non c’? macchia che riesca a oscurare il grande merito storico dell’Impero britannico, quello di aver esportato a livello mondiale, oltre a strutture amministrative efficienti, i prodotti pi? innovativi della tecnologia dell’epoca – in particolare, ferrovie e telegrafo -, i principi e gli istituti del libero mercato e della democrazia rappresentativa, e di essere stato l’involontario artefice della nascita della superpotenza dei nostri giorni: gli Stati Uniti d’America.