Operazione Jedburgh
La missione segreta che salv? la Resistenza francese
Colin Beavan
Mondadori 2008?
Descrizione della casa editrice
Nel 1943, a meno di un anno dal previsto sbarco in Normandia, i capi delle attivit? di spionaggio alleate, che conducevano la cosiddetta “guerra ombra”, individuarono nei loro piani una falla cruciale: la Gestapo stava arrestando uno dopo l’altro gli agenti inseriti nelle reti segrete della Resistenza francese, il cui ruolo sarebbe stato decisivo nel garantire il successo dell’attacco.
Dunque, l’intera strategia era in pericolo. Nacque cos? l’idea dell’operazione Jedburgh, una delle pi? rischiose azioni sotto copertura della seconda guerra mondiale. Nei mesi che seguirono il D-Day (6 giugno 1944), trecento giovani volontari americani, britannici e francesi (tra cui William Colby, il futuro direttore della CIA, e Aaron Bank, il fondatore dei Berretti Verdi) furono paracadutati in Francia dietro le linee nemiche.
In collaborazione con gli uomini della Resistenza, i ‘Jed’ lanciarono una brillante e sorprendentemente efficace campagna di guerriglia contro la macchina bellica del Terzo Reich. Braccati dai nazisti, sopravvivendo con mezzi di fortuna nelle campagne devastate, contribuirono ad armare e addestrare i combattenti che liberarono Parigi, rallentarono la marcia dei trasporti tedeschi in tutto il paese e fornirono un supporto essenziale all’invasione alleata.
Ma per loro non ci sarebbero stati articoli celebrativi o riconoscimenti ufficiali, e le famiglie dei ventitr? caduti in combattimento non avrebbero ricevuto alcuna spiegazione: l’operazione Jedburgh doveva rimanere top-secret.
Per ricostruire nei particolari una delle vicende meno note e pi? interessanti dell’ultimo conflitto mondiale, Colin Beavan – il cui nonno diresse con altri l’operazione Jedburgh per conto dell’Office of Strategic Services (OSS), il primo servizio segreto centralizzato americano, precursore della CIA – si ? basato sulla testimonianza dei Jed sopravvissuti, che solo ora, dopo che i documenti sulla loro attivit? sono stati resi pubblici, hanno deciso di rompere un silenzio durato sessant’anni.
Emozionante come una spy-story, “Operazione Jedburgh” non ? solo il fervido omaggio ai trecento temerari che non esitarono a mettere a repentaglio la propria vita nell’anonimato, ma soprattutto un’approfondita analisi di quel connubio tra servizi di intelligence e forze speciali che caratterizz? la loro missione e che avrebbe cambiato per sempre il modo di fare la guerra.??
Il libro ? molto bello; interessantissimo nei suoi aspetti tecnico/militari ? assolutamente intrigante dal punto di vista di una guerra nascosta e poco conosciuta come quella dei partigiani in Francia. Consigliato!
Una guerra diversa da tutte le altre.
Come Atene e Sparta combattevano nel Peloponneso
Victor D. Hanson
Descrizione della casa editrice
Ferocemente combattuta tra il 431 e il 404 a.C., grandiosa e tragica, la guerra del Peloponneso ha avuto un perdente d’eccezione: la splendida e superba Atene, superpotenza democratica e imperialista, la citt? di Pericle, Sofocle, Platone e Aristofane.
Ha avuto anche un cronista straordinario: Tucidide, il primo grande storico, l’inventore della storia politica, Victor Davis Hanson, uno dei maggiori storici militari, ricostruisce quel conflitto, cos? come l’hanno vissuto i Greci, calandosi nell’esperienza dei combattenti, dei massacri come delle vittime: perch? quegli anni sono segnati da atrocit? e sofferenze inaudite, colpiti da epidemie (lo stesso Tucidide sopravvisse alla peste), con episodi di cannibalismo, arruolamento di bambini-soldato (che combattevano su pony) e un uso spregiudicato di tecniche terroristiche.??
L’autore scrisse anni f? un bellissimo testo, “L’arte occidentale della guerra” http://www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=1605, ?e il libro presentato oggi ne amplia la ricerca analizzando nello specifico la guerra del Peloponneso. Consigliato!